Massimiliano Massia dal 2000 segue l’Antica Passamaneria Massia Vittorio di Torino, fondata nel 1843 dal bisnonno, artigiano della Real Casa di Savoia. L’azienda si trova a Pianezza, dove ha sede anche il Museo della passamaneria, l’unico in Europa. Qui il percorso di visita, attraverso macchinari storici funzionanti e utilizzati nell’attività, comprende il racconto di tutte le fasi produttive e la dimostrazione dal vivo di alcune lavorazioni, insieme alla storia e alla tradizione di una famiglia che da più di un secolo si dedica con passione e altissimo savoir faire a un'arte antica dal fascino contemporaneo, oggi molto in voga anche nell'arredo, nella moda e nel design.

Ci racconti la sua storia.

Da sempre a Torino, possiamo affermare di essere la passamaneria più antica d’Europa sotto la conduzione della stessa famiglia.Le prime tracce della nostra famiglia nell’ambito tessile appaiono nel Seicento presso gli Statuti dell’Università dei mastri fabbricatori di stoffe di seta, argento e oro, per arrivare al 1800, secolo della costituzione ufficiale come passamantieri e fornitori della Real Casa di Savoia.

È una passione che nella mia famiglia si trasmette di generazione in generazione e ha contagiato anche me. Fin da piccolo sono cresciuto fra telai e filati, ma la mia non era una scelta scontata.

Ammetto che sono un privilegiato. Facendo un lavoro che di norma richiede, prima di tutto, di entrare nella testa del cliente, è fondamentale che il rapporto sia aperto e di stima reciproca. Con molti clienti negli anni si è creato infatti un legame di amicizia e confronto costante.

Il Novecento vede le guerre mondiali: sono tempi difficili e la nostra azienda subisce gravi danni, ma questo non ferma mio nonno Giovanni nel continuare la tradizione di famiglia. Concentrandosi sulla vendita e sul commercio di passamanerie, la produzione interna si specializza nella riproduzione storica e il restauro, di cui mio padre Vittorio diventa un cardine nella boutique di famiglia.

A capo dell’azienda dal 2000 ci sono, io che seguo sempre la linea dello slow-work: pensare globalmente restando piccoli.

 

C'è una persona o un evento che ha influito nella scelta di questo mestiere?

È una passione che nella mia famiglia si trasmette di generazione in generazione e ha contagiato anche me. Fin da piccolo sono cresciuto fra telai e filati, ma la mia non era una scelta scontata. Ogni estate, durante gli anni della scuola, mi piaceva passare intere giornate in fabbrica, sporcandomi le mani con i telai fermi in manutenzione e scoprendo così i segreti della meccanica tessile.

Quali e quanti sono i passaggi per la realizzazione di un pezzo? Quanto tempo è necessario?

La nostra attività si compone di sette mestieri differenti, dalla cordoneria alla tessitura, e quindi essendoci molteplici passaggi è difficile dare una stima media sui tempi di produzione. Si può andare dalle poche ore per produrre un embrasse per tende dal gusto minimale fino a tessere undici centimetri al giorno per realizzare un gallone broccato in oro.

Ci sono state richieste bizzarre nel corso del tempo? Se sì, quali?

Il restauro delle bende delle mummie e la realizzazione di fiocchi alti 7 metri sono state piuttosto particolari, sia dal punto di vista progettuale sia da quello realizzativo. Per fortuna la nostra fabbrica ha i soffitti alti 7 metri e mezzo!

Qual è la vostra clientela? Che tipo di rapporto si instaura?

Ammetto che sono un privilegiato. Facendo un lavoro che di norma richiede, prima di tutto, di entrare nella testa del cliente, è fondamentale che il rapporto sia aperto e di stima reciproca. Con molti clienti negli anni si è creato infatti un legame di amicizia e confronto costante.

Quali sono i campi di utilizzo della passamaneria?

Innumerevoli. La passamaneria spazia dal mondo dell’arredamento alla moda, dalle carrozze all’ecclesiastico, dai teatri all’arte contemporanea, dal design alle divise militari. È proprio questo ventaglio di mondi che rende il mio lavoro così interessante e mai banale.

Quali e quanti tipi di bordure trattate?

Non le abbiamo mai numerate. Ogni anno produciamo circa 200 prototipi, oltre allo studio delle nuove collezioni. Poiché il nostro prodotto è fatto quasi nella totalità a mano, ogni pezzo è un manufatto unico.

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