Qual è la storia del Laboratorio Paravicini? Come è iniziata la vostra attività?
Il laboratorio apre la sua attività nei primi anni '90. L’idea iniziale era di autoprodurci un servizio di piatti come lo desideravamo noi, e non trovando in commercio niente che ci piacesse, abbiamo provato a creare noi stesse i piatti che fossero da uso quotidiano, atossici e adatti alla lavastoviglie. Abbiamo provato e riprovato, sperimentato e buttato via infinite ceramiche fino a che, migliorando, abbiamo anche incominciato ad avere le prime commesse.
Così da hobby, a poco a poco è diventato un lavoro e... non abbiamo avuto più tempo per fare i nostri piatti!
Una difficoltà che frena i giovani è però la fretta di riuscire subito, ed in questo lavoro l’esperienza, acquisita nel tempo, è molto importante.
Che tipo di formazione bisogna avere per dedicarsi a questo mestiere?
Nessuna formazione scolastica professionale, almeno per quanto riguarda la decorazione che è il centro della nostra attività, ma tantissimo lavoro e tempo per acquisire la mano per dipingere su di un manufatto ruvido ed assorbente con la raffinatezza che volevamo raggiungere. Quindi essere esigenti, aver pazienza e molta creatività.