In una delle vie medievali del centro storico di Perugia si trova il laboratorio-boutique dove Sandro Gonnella, il sarto dell’occhiale, realizza occhiali su misura.

Qual è la tua storia?

Ho sempre amato l’arte e sono stato educato ad osservare tutto il bello che mi circonda. Alzando la testa quando cammino per il mondo e sfruttando la curiosità verso ogni più piccola particolarità ho affinato l’attitudine alla ricerca che poi è diventata la base del mio lavoro. Se non si è curiosi e non si ricerca non si farà mai nulla di nuovo! Ho imparato che mettere amore in quello che si fa è il vero segreto. Ora unisco la passione, l’amore per mio lavoro e la ricercatezza condensandole in un occhiale.

Come è iniziata la sua attività e che formazione ha avuto?

Con Ozona, la mia azienda di occhiali unici, sono partito nel 2006, mi sono diplomato allo IED a giugno del 2003 e a luglio ero già in Marcolin per uno stage, lì ho iniziato a disegnare e progettare occhiali. Dopo il periodo di stage però ho deciso che lavorare in un ufficio non era quello che desideravo, anzi il contrario. Avevo sempre immaginato, per il mio futuro, di svolgere la “libera professione”, di non aver qualcuno alle spalle che potesse dirmi «fai quello» o «fai quell’altro». Quindi da Treviso, dove aveva sede l’ufficio creativo di Marcolin, sono tornato in Umbria e lì ho iniziato a disegnare occhiali per una piccola azienda, fino a quando, a fine del 2004, ho deciso che era ora di realizzare occhiali per conto mio, dando vita al mio marchio, perché a quel punto avevo capito che nelle aziende non c’era spazio per una progettazione “originale”, che fosse mirata ad un pubblico specifico. Mi sono reso conto che gli occhiali della grande produzione sono occhiali che stanno bene a tutti ma che, in fondo, non stanno bene a nessuno.

Così a inizio 2005 ho iniziato a gettare le basi per creare il primo occhiale sartoriale al mondo e così è nata “OZONA: l’occhiale Sartoriale"

Come si costruisce un occhiale sartoriale?

Come un abito, una camicia o una scarpa su misura. Partendo dall’idea del cliente, elaboro una serie di progetti che poi calibro sul viso. Un occhiale “sartoriale” è l’espressione massima della personalizzazione e dell’esclusività, non ci sono limiti: intarsi, incastonature di pietre preziose, qualsiasi linea è realizzabile purché si rispettino alcune regole basilari.

Dalle mie mani prende forma una montatura creata su misura che riprende le origini dell'alta sartoria italiana tradizionale portandola nel mondo dell'occhialeria e fondendola con tecnologie all’avanguardia al fine di dare vita a qualcosa di realmente unico. Quello che si indossa è dunque molto più che un semplice accessorio, è un oggetto unico dedicato a tutti coloro che vogliono sentirsi speciali senza essere costretti a sottomettersi alle regole del mercato o ai trend del momento. Niente logo, come elemento identificativo c’è semplicemente una sfera di corallo, simbolo di tranquillità ed equilibrio che non fa che sottolineare l’individualità del cliente.

Quali sono i modelli a cui si ispira?

Il concetto di ispirazione lo trovo abbastanza vago, non credo che ci sia una formula reale. Io normalmente parto dalle mie passioni. Amo l’arte: pittura, scultura e architettura, ma il punto di partenza è certamente l’osservazione del quotidiano, l’accostamento di forme e colori. Può colpirmi un’ombra che vedo con la coda dell’occhio, un lampo di luce riflesso nel vetro di una macchina che proietta una forma sul muro, in quel momento mi dico «guarda che bello», chi mi sta accanto resta meravigliato. Delle linee che si intersecano scatenano la mia fantasia e ne nasce un oggetto che diventerà reale: è una vera e propria magia.

A volte, camminando, mi fermo, prendo appunti, note vocali. Non cerco l’ispirazione, arriva nei momenti più strani ed impensati. A volte può arrivare perfino da un suono che insieme ad un ombra diventano “reale creazione".

Qual è la sua clientela?

Uomini e donne attenti ai particolari, che voglio essere loro stessi e non rappresentare un brand, indossando un paio di occhiali con loghi grandi come la fibbia di una cintura, sono star del Jazz, attori di teatro, premi oscar o amici. Un occhiale sartoriale è parte di chi lo indossa, potrei dire che è come un tatuaggio, non esiste una clientela specifica, ma una tipologia caratteriale, chi desidera un occhiale sartoriale possiede una personalità spiccata e sa distinguersi senza eccedere.

Pensa che i giovani possano essere interessati a intraprendere questa attività?

Sicuramente sono interessati, in collaborazione con IID di Perugia ho inaugurato la prima scuola di “Alta Sartoria dell’Occhiale”, il primo corso è partito ad aprile per un massimo di 7 iscritti. Dopo il notevole interesse suscitato come Maestro Occhialaio nel progetto Samsung Maestros Accademy, la richiesta di attivare corsi è stata così importante che ho deciso di condividere il mio sapere ed i miei segreti dell’Alta Sartoria dell’Occhiale. Il mondo dell’ottica sta vivendo una sua evoluzione, fare un passo indietro e ritornare alle origini artigianali, realizzando un occhiale sartoriale fatto su misura per il cliente individuale è il mio desiderio.

I corsisti saranno introdotti ad un modo nuovo di vedere l’occhiale. Imparare le basi della realizzazione, dagli aspetti creativi a quelli tecnici e commerciali. Nell’ambito del corso si passerà da lezioni teoriche a lezioni pratiche, partendo dalle basi di una progettazione di design indispensabili per realizzare un oggetto che sia si bello, ma anche ergonomicamente perfetto, su misura per chi lo indosserà. 10 anni di esperienza nel mondo della didattica prima nel Industrial Design poi nel Fashion Design e altrettanti in quello della produzione di montature Ozona Occhiali, saranno a disposizione dei corsisti i quali potranno apprendere le tecniche per potere creare il prodotto più affascinante.

Per la prossima stagione ho previsto il primo summer camp per allievi di tutto il mondo in lingua inglese.