Lo spazio Quadreria della Triennale Milano ospiterà dal 17 novembre 2021 al 9 gennaio 2022 la mostra “METAFORE. Roberto Capucci: meraviglie della forma”, a cura di Gian Luca Bauzano. L'esposizione, dopo Mirabilia, Vitrea e Fittile, è la quarta del ciclo “Mestieri d'Arte. Crafts Culture”, nato dalla collaborazione tra Triennale Milano e Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, un progetto dedicato a sostenere e promuovere l'eccellenza artigiana in Italia. La mostra si propone di raccontare e mettere in scena l’opera di Roberto Capucci, uno dei grandi protagonisti della moda italiana, artefice e artigiano già giustamente celebrato, che certo affascinerà e incanterà il pubblico, anche quello dei più preparati conoscitori. Uno sguardo che permetterà di conoscere il Capucci ricercatore di forme e materiali: bamboo, polimeri plastici, pietre naturali... creazioni sorprendenti ma non per questo meno iconiche, che raccontano un percorso personale e originale tra il design, la ricerca, l'arte e il mestiere.

Una storia creativa unica: dall’arte all’altissima artigianalità, in oltre settant’anni di attività ininterrotta l’intera carriera del Maestro è emblema di un savoir faire di assoluta eccezione. Ancor oggi la sua creatività si esprime vivissima e densa di suggestioni visionarie soprattutto nei disegni di grande fascino e bellezza (“l’alfa e l’omega di ognuna delle mie creazioni”, scrive il Maestro), che testimonia pienamente la passione di Capucci per forme, colori, materiali, per l’arte e la natura, sue fonti di ispirazione continua. In dialogo con i preziosi abiti del Maestro, la collezione di vere e proprie sculture in ceramica realizzate dalla Manifattura Rometti, attiva dal 1927 a Umbertide, in provincia di Perugia che da sempre collabora con grandi nomi del design internazionale, tra i quali Ambrogio Pozzi, Lilian Lijn, Chantal Thomass, Kenzo Takada, Ugo La Pietra, Christian Tortu, solo alcuni dei nomi che negli ultimi anni hanno progettato per Rometti. Una fucina per la sperimentazione ancora oggi a disposizione di giovani artisti, grazie all’impegno del titolare Massimo Monini e del direttore artistico Jean Christophe Clair. Metafore in tessuto e ceramica che si fondono in una danza unica e suggestiva, dove colori, forme, linee e volumi intessono un dialogo assolutamente inedito e speciale.