Si sono chiuse le votazioni relative al Premio “La Grande Bellezza” promosso da Starhotels in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, Associazione OMA - Osservatorio dei Mestieri d'Arte e Gruppo Editoriale. Il concorso si è posto l’obiettivo ambizioso di premiare il saper fare diffuso sul nostro territorio, con una particolare attenzione a opere centrate sulla valorizzazione del grande tema della bellezza italiana e del felice sodalizio tra manualità e creatività, anche con un ripensamento in chiave contemporanea di tecniche desuete e complesse della tradizione.

Nella rosa dei 10 finalisti, l’autorevole Giuria guidata da Elisabetta Fabri, Presidente e AD di Starhotels nonché ideatrice di questa speciale iniziativa di mecenatismo, ha individuato nell’opera “Selvatica” realizzata dall’atelier Fabscarte di Milano il progetto vincente.

Fabscarte_Selvatica.jpg

Fabscarte, Selvatica, frutto della collaborazione dell’atelier milanese Fabscarte con il designer Francesco Maluta, è una lampada da parete con retroilluminazione a led, concepita come una finestra sull’esterno per legare alla natura anche luoghi dove essa non è presente. Il frontale è in carta dipinta con successivi interventi materici sul retro per creare giochi di luci e ombre; la forma ovoidale riprende l’idea del ventaglio orientale e la carta, grazie a diverse consistenze e differenti spessori, permette di lasciar trasparire la luce con gradazione eterogenea. I motivi decorativi sono realizzati a mano con la tecnica dell’acquarello.


Fabscarte_Selvatica_2.jpg

“Un’interpretazione poetica e romantica della luce”, ha commentato Elisabetta Fabri. “Un’opera particolarmente suggestiva e sofisticata, che ho scelto per la sua doppia anima di creazione d’altissimo artigianato e prodotto di design contemporaneo: un connubio perfetto tra design e tradizione, progetto e grande cultura manuale, pienamente nello spirito di questo Premio”. Seguite i canali Facebook e Instagram di Fondazione Cologni per conoscere le storie dei “Magnifici 10” e scoprire le loro opere piene di bellezza e di…luce!

Scarica Il comunicato Stampa.

 


 

I finalisti

Alessandro Rametta, La Luce di Venere, Un affascinante specchio in metalli diversi, vero esercizio di maestria tecnica. La superficie in rame lavorata a sbalzo e cesello evoca il mare di Cipro, dalle cui acque nacque Venere. La patinatura è ispirata alla crosta del pianeta Venere, tramite la stratificazione di nitriti di rame, zolfo e acido solforico. La semisfera in bronzo è stata forgiata a fuoco e martello su stampo in ferro. Il basamento ruotabile consente infinite variazioni di luce in movimento. Alessandro Rametta, maestro d’arte milanese, fonda nel 1997 La Fucina di Efesto, luogo di ricerca sui metalli al confine tra arte, design e architettura. Sperimenta diverse tecniche scultoree e pittoriche sui metalli e si dedica alla produzione di opere uniche.;

Alessandro-Rametta_La-Luce-di-Venere.jpg

Mistero, di Antonino Negri, scultore e ceramista lodigiano, è una mistica lampada in gres realizzata con la tecnica del colombino e lastre, colorata a freddo, con calce ed ocra, poi finita a cera d’api: un vaso di luce che ha un fronte, e un boccascena che separa l’esterno dall’interno, il buio dalla luce. Dentro una seconda soglia, una quinta teatrale di luci che invita verso uno spazio ulteriore Il maestro si ispira nella sua opera al tema della natura, al mondo animale e alle figure archetipiche del mito e della storia umana, con accenti di grande lirismo.

Tonino-Negri-Mistero.jpg

Salviati, Ferai Codega, della celebre vetreria muranese, fondata nel 1859, è una raffinata collezione di tre lampade in vetro soffiato su design di Alberto Lago. Nascono dalla fusione di due vetri soffiati che si uniscono a creare un corpo unico. Il progetto si ispira alla storia dell’illuminazione di Venezia, una versione moderna della lanterna veneziana, che richiama gli archetipi della tradizione muranese. Nome noto a livello internazionale, Salviati rispetta e celebra la millenaria tradizione lagunare e collabora con importanti artisti e designer.

Salviati__Ferai_Codega_Pendant_2.jpg

Nuova Vetreria Resanese, Horah, dell’impresa trevigiana di eccellenza Nuova Vetreria Resanese, che produce manufatti in vetro per componenti di arreso e illuminazione, è una raffinatissima serie di cinque lampade in vetro e metallo realizzate su disegno del noto duo di designers londinesi Raw Edges, composte da foglie di vetro curvo fuso a mano che ruotano lentamente attorno alla colonna di luce centrale, ispirandosi alla sincronicità della danza israeliana nota come Horah.

Hora_Nuova-Vetreria-Resanese_Raw-Edges_Horah_6.jpg

Laura Carraro, Filide, Uno scenografico centrotavola in mosaico che nasce dal fermo immagine di una foglia, caduta in un prato, che riflette la luce del sole. La forma si ispira a quella foglia per poi farsi ancora più stilizzata, mantenendo la sottigliezza e la leggerezza, grazie alla sperimentazione tecnica di un mosaico autoportante in tessere d'oro. Laura Carraro crea opere di ricerca artistica, gioielli, oggetti per l’arredo e progetti per l’architettura nell’atelier Carraro Chabarik Mosaico Contemporaneo, nel cuore di Udine.

Filide_Laura-Carraro_Carraro-Chabarik_Mosaico-Contemporaneo03.jpg

Draga&Aurel, Joy, Dallo studio comasco di design multidisciplinare Draga&Aurel, che opera nell’arredo e nell’interior design, nasce una serie di modernissime lampade da parete dalla forma desueta, in resina, vetro e plexiglass, di ispirazione anni '70, dove ogni strato di resina fusa a mano si compone di una saturazione diversa; le tonalità complementari sono stratificate per creare un effetto bagliore morbido e sfumato.
Photo by Riccardo Gasperoni

Draga&Aurel_JOY_lamps_photo-by-Riccardo-Gasperoni-(1).jpg

Davide Medri, Freedom Medri è unartista e mosaicista attivo a Cesena, è una contemporanea lampada modulare realizzata con un rivestimento in mosaico di specchio, una catena che lega alla vita e alla libertà: alla vita perché può proliferare, germogliare, espandersi liberamente nello spazio; alla libertà perché unisce terra e cielo, la concretezza della dimensione terrena alla vastità della dimensione spirituale.

catena-freedom-15-anelli.jpg

Bianco Bianchi, Nirvana, è un prezioso tavolo realizzato in marmo e scagliola, dove Il motivo decorativo del “mandala” è un intarsio realizzato con 167 lastre di selenite naturale trattate con uno strato sottile di scagliola pigmentata, e per la prima volta l’antica tecnica della scagliola diventa trasparente e luminosa, grazie alla celebre bottega fiorentina dedita alla lavorazione pietra di luna, fondata a metà del XIX secolo e oggi gestita dai fratelli Elisabetta e Alessandro Bianchi, che hanno appreso l’ardua tecnica dal padre Bianco

Bianco-Bianchi_-Nirvana.jpg

Barbara Abaterusso, Dduma, dell’eclettica artista-artigiana e decoratrice, che vive e lavora a Roma, è una poetica lampada da tavolo della collezione “Merletti” in bronzo e ottone nero, una scultura che riproduce un pizzo italiano d’epoca a motivi floreali, di grande raffinatezza. L’opera è fissata alla base in ottone nero, sulla quale è inserito un piccolo led che, illuminando la scultura, ne proietta l’ombra ingrandita.

Barbara-Abbaterusso_DDuma.jpg