Eva Seminara raccoglie l’eredità di una bottega di legatoria nata nel 1966, con sede a Udine in Palazzo Brazzà. Nel 1999 ne diventa titolare, con il desiderio di custodire l’atmosfera artigiana del laboratorio, pur adeguando e modernizzando alcune attrezzature. La formazione umanistica e il grande amore per i libri portano l’artigiana artista a dar loro nuova vita, con rilegature raffinate, sia tradizionali sia dal gusto contemporaneo, tramite l’utilizzo e l’inserimento di materiali inconsueti.

Ci racconti la sua storia.

Sono nata a Torino quasi sessant’anni fa e lì, dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, dopo una breve parentesi universitaria, ho deciso di lavorare nell’azienda di famiglia, dove sono stata per 9 anni. Ventisei anni fa, la decisione di trasferirmi a Udine. Qui ho fatto esperienza in una casa editrice e nel 1999 ho rilevato, insieme a una collega, la Legatoria Moderna, bottega di artigianato artistico aperta in centro città dal 1966. Ho amato i libri partendo dal contenuto e poi apprezzandone la forma esterna: la rilegatura. Ho imparato il mestiere dal maestro artigiano che mi ha ceduto la legatoria e dalla mia collega, rilegatrice esperta, ora in pensione. Consapevole del grande lavoro necessario per essere una buona artigiana, ho frequentato corsi di perfezionamento per migliorare e assimilare le diverse metodologie.

Essere artigiana significa essenzialmente poter dare forma alla mia immaginazione, poter realizzare con le mani quello che la mia mente ha ben chiaro.

La copertina è come un abito fatto su misura, ogni volume deve avere il suo stile e la sua taglia.

Cosa significa essere artigiana?

Significa essenzialmente poter dare forma alla mia immaginazione, poter realizzare con le mani quello che la mia mente ha ben chiaro. Non sempre ci si riesce, ma quando accade è gioia pura. A margine mettiamo l’impegno, le difficoltà, la burocrazia, ma prima di tutto viene l’amore per il proprio mestiere.

In base a cosa sceglie i soggetti delle copertine che andranno a rilegare i libri?

Essenzialmente dal contenuto degli stessi, o dalla funzione che saranno chiamati a svolgere. La copertina è come un abito fatto su misura, ogni volume deve avere il suo stile e la sua taglia.

Quali e quante sono le fasi di realizzazione di una rilegatura?

Si parte dal corpo del volume, cucendone o ricucendone le pagine (a volte riparandole), per poi pensare al rivestimento. A seconda dello stile di legatura viene creata la coperta opportuna, rivestita e decorata in genere con incisioni a caldo (in oro, argento o pastelli). Poi il libro viene incassato nella sua copertina e messo in pressa affinché l’accoppiamento sia perfetto.

Qual è il suo tipo di clientela?

Due tipologie di clienti si rivolgono a me. In primo luogo i bibliofili con biblioteche importanti, che hanno bisogno di “abiti nuovi” per i loro libri usati e che amano rilegare i volumi anche a secondo degli argomenti trattati e degli autori. In secondo luogo gli amanti di diari, agende, quaderni, album e di tutti gli oggetti di cartotecnica realizzati a mano, anche su richiesta, in pezzi unici o in piccolissime serie.

Come unisce tradizione e innovazione nel suo lavoro?

Quando ci si trova davanti ad un vecchio volume da riparare, occorre rispetto per le tecniche antiche e i vecchi materiali, ma quando si può creare qualcosa di nuovo finalmente si può sperimentare sia nell’ambito dello stile che dei materiali, quindi perché mettere limiti alla fantasia?

C'è un soggetto stravagante che ha dovuto realizzare?

Più di uno direi! Libri rilegati con finte pelli leopardate o con le stesse pelli dei divani del salotto in cui sarebbero stati collocati, album di foto monumentali per storie di famiglie blasonate e volumi realizzati interamente in pergamena, più sottile per i fogli interni e più piena per la coperta.

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